Ogni bambino impara a parlare perché spinto da un bisogno istintivo di esprimersi e comunicare, ma anche per entrare in contatto con l’ambiente che lo circonda.

Normalmente la lingua parlata, per la sua estensione, complessità e funzionalità e per lo stretto rapporto che la lega allo sviluppo dell’intelligenza, rappresenta il canale comunicativo privilegiato.

Tuttavia, ci sono bambini che non sono in grado di utilizzare i canali classici (verbali e orali) e necessitano di strumenti mirati: succede in presenza di alunni con disturbo dello spettro autistico, aprassia del linguaggio, disabilità intellettive, o late talkers.

I bambini che mostrano seri problemi di linguaggio necessitano di un’adeguata attenzione e un intervento precoce mirato, per non rendere difficile lo sviluppo comunicativo, cognitivo e sociale.

Ecco perché è fondamentale progettare interventi basati sulla Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) digitalizzata.